Growth Investing: Cos’è, Come Funziona, Vantaggi e Rischi
Se sei alla ricerca di una strategia di trading potenzialmente orientata alla redditività, allora devi necessariamente conoscere il growth investing. Si tratta di una tecnica molto apprezzata da tutte le tipologie di trader e che, se attuata correttamente, può portare ad ottimi risultati.
Entrando subito nel dettaglio, si basa sull’allocazione del capitale su titoli azionari possibilmente in fase di rapida crescita. In altri termini, azioni che potrebbero esplodere da un momento all’altro, segnando così valori in aumento con il passare del tempo.
Attuare questa strategia richiede in ogni caso molta conoscenza dei mercati, ma soprattutto attenzione e consapevolezza dei rischi. Scopriamo su cosa si basa, quali sono le metodologie, i pro, i contro e cosa serve per utilizzarla nel trading online.
Il primo aspetto da considerare è la scelta di una buona piattaforma di investimento, come ad esempio eToro. Citiamo lui perché si mostra adatto per operare con growth investing, data la presenza di bassi costi, numero elevato di azioni e servizi di supporto.
Possiamo ad esempio citare la presenza di un deposito minimo da appena 50€, un conto demo illimitato e senza obbligo di deposito, così come la possibilità di poter seguire altri trader (dopo averli scelti), ottenendo le loro posizioni a mercato (tramite Copy Trading).
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Growth Investing – Riepilogo
Fase 1️⃣ | Selezione delle azioni growth |
Fase 2️⃣ | Valutazione della crescita |
Fase 3️⃣ | Scelta dell’orizzonte temporale |
Fase 4️⃣ | Monitoraggio delle posizioni |
Fase 5️⃣ | Vendita a profitto |
Cos’è il Growth Investing?
Il growth investing è una strategia di investimento sul mercato azionario, che può essere applicata esclusivamente al segmento dei titoli (ossia di azioni di società quotate su Borse regolamentate). Si tratta di una tecnica storica, che ha trovato i suoi inizi grazie a Thomas Rowe Price Jr.
Nel corso degli anni, un contributo importante è stato dato da Philip Arthur Fisher, tramite il suo famoso testo “Common Stocks and Uncommon Profits”. Senza scendere troppo in tecnicismi, i trader che applicano growth investing puntano su azioni ad alto potenziale di crescita.
Questi titoli azionari fanno molto spesso riferimento a mercati innovativi, che hanno una buona possibilità di crescere in modo esponenziale. Non è un caso, che il periodo di massimo utilizzo di questa tecnica fa riferimento alla bolla delle dot.com negli anni 2000 (settore tecnologico).
La maggior parte delle strategie incentrate sul growth investing punta inoltre su titoli che potrebbero crescere in media più del proprio mercato di riferimento. Per questo motivo, il rapporto delle azioni prezzo/utili è spesso al di sopra della media del mercato di appartenenza.
Come funziona il Growth Investing?
Il funzionamento del growth investing si basa su alcuni punti chiave:
1. Selezione delle azioni growth
Gli investitori vanno inizialmente alla ricerca di azioni che potrebbero mantenere una crescita sostenuta nel corso del tempo. Per fare ciò valutano diversi aspetti, in termini di profitti, di entrate, di volumi, di vendite, di flussi di cassa, o altri fattori (non necessariamente di carattere tecnico e fondamentale). Qui in basso alcune valutazioni:
- Storico dei rendimenti e dei dati di bilancio: possono offrire indicazioni importanti per capire lo stato in cui si trova una determinata società.
- Settore di appartenenza: è un aspetto importante e che non deve mai essere sottovalutato, perché la presenza di un segmento forte ed innovativo (si pensi a quello dei semiconduttori, della tecnologia, della realtà virtuale e così via), può portare all’individuazione di un titolo growth.
- Presenza di innovazione: le società che investono in ricerca, innovazione e sviluppo, riescono spesso ad adattarsi alle turbolenze del mercato ed a mantenere idealmente la propria rotta.
- Analisi della concorrenza: ultimo punto, non per ordine di importanza, ti permette di capire se l’azienda legata al titolo può, o meno, avere minacce esterne.
2. Valutazione della crescita
Selezionare un’azione è solamente il primo passo per strutturare la strategia. Lo studio in ottica previsionale permette di comprendere se lo sviluppo del titolo può o meno essere sostenuto. È a tal proposito fondamentale concentrarsi su indicatori di valutazione, rapporto P/E ratio, nonché le eventuali stime di società di rating professionali. Nella valutazione delle prospettive future, è altresì importante comprendere se la società ha tutti i requisiti per poter crescere. Tieni quindi d’occhio i programmi di espansione, i piani di sviluppo, le presentazioni aziendali, il lancio di nuovi prodotti/servizi e le dichiarazioni del management (o dei vertici del gruppo).
3. Scelta dell’orizzonte temporale
I trader che operano con growth investing utilizzano molto spesso strategie orientate sul lungo periodo (quindi non di scalping, o intraday), sopportando anche eventuali fluttuazioni e volatilità nel breve termine. Questo approccio, che consiste molto spesso nel detenere le azioni in portafoglio (in associazione alla cosiddetta strategia cassettista), anche per diversi anni, permette di sfruttare al massimo il potenziale di crescita del titolo. La scelta dell’orizzonte temporale dipende molto spesso anche dalla propria tolleranza al rischio. Se si è propensi a rischiare, si sopporta con meno preoccupazione la volatilità e si procede con strategie più longeve. Di contro, se si è poco avversi al rischio, la durata del growth investing può essere più bassa.
4. Monitoraggio delle posizioni
Gli investitori devono monitorare attentamente le società azionarie su cui investono per assicurarsi che continuino a mostrare segni di crescita sostenibile. Possono apportare modifiche al proprio portafoglio in base all’evoluzione delle circostanze. Diventa interessante considerare, a tal proposito, anche tecniche di diversificazione del proprio portafoglio. Permettono di diluire l’esposizione del proprio capitale su più asset, potendo anche stabilire diversi orizzonti temporali di investimento per ogni azione. La flessibilità diventa un aspetto importante, specialmente se le prospettive ed i piani dell’azienda cambiano nel tempo. Tieni infine sotto controllo le variazioni della crescita degli utili ed i rapporti di indebitamento.
5. Vendita a profitto
L’obiettivo finale del growth investing è riuscire a vendere le azioni ad un prezzo di gran lunga più alto rispetto a quello di acquisto, così da intascare un ROI elevato. Il target del prezzo di vendita dovrebbe essere stabilito a priori ed eventualmente modificato con il passare del tempo. Può dipendere da diversi fattori, come ad esempio la propensione al rischio e le aspettative sulla propria strategia. Non è inoltre obbligatorio vendere tutte le azioni, potendo procedere anche con una vendita parziale e nuovi reinvestimenti. La tecnica della vendita di azioni growth graduale può permettere al trader di approfittare delle rapide fluttuazioni di prezzo nel corso delle settimane, o dei mesi in avvenire.
Dove fare Growth Investing?
Per fare growth investing devi affidarti ad uno dei migliori broker online, come ad esempio eToro. Si tratta di una piattaforma molto facile da utilizzare e che ti permette di accedere al mercato diretto (quindi in modalità DMA) e di comprare azioni reali.
Come attuare la strategia di growth investing su eToro? Ecco alcuni step:
- apri un account in meno di 5 minuti;
- carica un deposito iniziale (si può partire anche da soli 50 euro);
- seleziona le azioni growth di tuo interesse, sulla base di quanto detto in precedenza;
- decidi quante azioni acquistare;
- conserva le azioni in portafoglio, in attesa della vendita.
Se non hai capacità analitica e non riesci a studiare il mercato, puoi invece optare per il Copy Trading. Si tratta di una funzione anche per i principianti, utile per seguire altri top trader e replicare le loro stesse strategie, emulando il loro portafoglio.
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Come imparare il Growth Investing?
La strategia del growth investing richiede sicuramente conoscenza dei mercati, ma soprattutto la capacità nel riuscire ad interpretare l’andamento e le sorti di un titolo azionario. Per questo motivo, per conoscere tutte le regole, è bene formarsi costantemente.
Quali sono gli argomenti da approfondire? Ecco alcuni esempi:
- comprendi a pieno i principi fondamentali della tecnica, anche leggendo i libri di esperti;
- impara ad utilizzare correttamente indicatori di trading e finanziari, come il Price-to-Earnings (P/E) ratio, il Price-to-Sales (P/S) ratio, il Price-to-Book (P/B) ratio e altri;
- impara a valutare le aziende quotate e le loro prospettive future;
- sviluppa una mentalità a lungo termine;
- fai pratica utilizzando gli account demo messi a disposizione dalle migliori piattaforme di trading online.
Per ottenere nozioni base, ma anche avanzate su questa e su molte altre metodologie, puoi fare affidamento sull’ottimo e-book di Naga Trader. Si tratta di una risorsa gratuita, scritta da veri esperti in materia, con contenuti teorici e diversi esempi pratici.
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Growth Investing: vantaggi e rischi
La tecnica del growth investing mostra punti di forza, che possono essere tradotti in vantaggi ed al contempo punti di debolezza, che riguardano essenzialmente i rischi. Scopriamoli a seguire.
Vantaggi:
- Rendimenti potenziali elevati: la strategia del growth investing punta essenzialmente ad ottenere risultati in forte crescita, a patto di accettare il rischio;
- Ottimo utilizzo del capitale: nel caso in cui la società mostri effettivamente una crescita sostenuta, il capitale investito verrebbe massimizzato (aspetto che non è scontato e valido per tutte le strategie di investimento);
- Possibilità di attuare la strategia in autonomia: questa tecnica può essere utilizzata sulle migliori piattaforme di investimento, come esposto in precedenza, ricordando di selezionare solo quelle con licenza, come eToro;
- Possibilità di ottenere dividendi: nonostante l’obiettivo del growth investing non sia quello dei dividendi, in caso di acquisto di azioni reali gli investitori possono ottenere cedole periodiche, se emesse dall’azienda.
Rischi:
- Presenza del rischio: la componente del rischio e dell’imprevedibilità del mercato non deve mai essere sottovalutata, soprattutto per questa strategia;
- Potenziale volatilità elevata: dato che la maggior parte delle azioni growth appartiene a società a medio/basso market cap (o si lega ad investimenti in startup), le fluttuazioni dei prezzi possono essere repentine e portare così a rischi maggiorati.
Growth Investing Vs Value Investing
Il growth investing e il value investing sono due approcci contrastanti per l’investimento in azioni. Come esposto, il primo approccio punta a realizzare guadagni attraverso l’apprezzamento del prezzo delle azioni nel tempo, anche se possono essere costose in termini di valutazione attuale.
D’altra parte, nel value investing, gli investitori cercano azioni che sono considerate sottovalutate dal mercato, spesso concentrandosi su società con buoni fondamentali, ma prezzi bassi. L’obiettivo è acquistare azioni a un prezzo inferiore al loro valore intrinseco.
Si attende in altri termini che il mercato le rivaluti, così da approfittare di rialzi di prezzo. Queste caratteristiche, associate al fatto che il growth investing non considera molto l’economicità dell’asset, fanno sì che le azioni growth siano potenzialmente più volatili e rischiose.
Dividend Growth Investing
Il dividend growth investing si concentra su azioni di aziende che non solo pagano dividendi, ma li incrementano costantemente nel tempo. Questo obiettivo è quello di generare un flusso di reddito passivo costante attraverso i dividendi, insieme all’apprezzamento del prezzo delle azioni.
Il growth investing, come sappiamo, si concentra invece sulla ricerca di azioni di aziende con un forte potenziale di crescita dei profitti e del valore azionario nel tempo. Questo approccio mira a massimizzare il valore totale dell’investimento attraverso l’apprezzamento del prezzo delle azioni.
La scelta tra le due strategie dipende dalle preferenze dell’investitore e dagli obiettivi che si è prefissato prima di attuare l’operazione. Nel corso della storia molte azioni sono state (ai loro inizi) associate ad una, o all’altra strategia. Alcuni esempi sono: Amazon, Facebook, e Tesla.
Growth Investing: libri
Ecco 5 dei migliori libri sul growth investing:
- The Little Book That Still Beats the Market, di Joel Greenblatt: questo libro presenta una semplice strategia di growth investing basata su indicatori chiave. È un testo molto accessibile per i principianti.
- Benjamin Graham and the Power of Growth Stocks: si tratta di un testo molto interessante, ricco di consigli pratici e teorici su come individuare azioni, cosa considerare, quali errori evitare e molto altro ancora.
- The Warren Buffett Way, di Robert G. Hagstrom: anche se Warren Buffett è noto principalmente per il value investing, il libro di Hagstrom esamina come Buffett ha incorporato elementi di growth investing nella sua strategia.
- One Up On Wall Street, di Peter Lynch: scritto da uno dei più famosi investitori di growth, Peter Lynch, questo libro offre consigli pratici su come individuare opportunità di investimento in aziende in crescita.
- Common Stocks and Uncommon Profits, di Philip Fisher: questo classico di Philip Fisher si concentra sulla ricerca di aziende di alta qualità con un forte potenziale di crescita. Offre una visione approfondita delle strategie di growth investing, analisi tecnica e analisi fondamentale.
Trader famosi del Growth Investing
Esistono diversi trader famosi che nel corso della loro carriera hanno approfondito la tecnica del growth investing. Ecco i più interessanti:
- Peter Lynch: Peter Lynch è noto per essere stato il gestore del fondo Fidelity Magellan negli anni ’80. La sua filosofia di investimento si basava sulla ricerca di aziende con potenziale di crescita a lungo termine e sulla comprensione di prodotti e servizi di consumo. Tutto ciò andando anche alla ricerca di previsioni di Borsa accurate.
- Philip Fisher: l’approccio di Fisher alla crescita degli investimenti è stato influente. Il suo libro “Common Stocks and Uncommon Profits” sottolinea l’importanza di comprendere a fondo le aziende in cui si investe e di investire a lungo termine.
- Thomas Rowe Price Jr.: fondatore di T. Rowe Price Group, è stato un pioniere nel campo del growth investing. Ha sottolineato l’importanza dell’analisi fondamentale e ha sviluppato fondi comuni di investimento orientati alla crescita.
- William J. O’Neil: è l’autore di “How to Make Money in Stocks,” un libro noto tra gli investitori di growth investing. La sua strategia si basa sull’analisi tecnica e sull’individuazione di azioni con forti tendenze rialziste.
Note finali
In conclusione, conviene utilizzare il growth investing? La strategia si mostra ottima per coloro che sono alla ricerca di elevata redditività e che comprendono a pieno la presenza dei rischi e dell’incertezza dei mercati finanziari.
Uomini ed investitori di successo, come ad esempio Warren Buffett, hanno più volte decantato questa strategia, considerandola uno dei pilastri fondamentali del trading online. In un’epoca ricca di innovazione, le azioni growth possono sicuramente essere tenute sott’occhio.
Per fare ciò hai bisogno di una buona piattaforma e tra quelle esposte abbiamo ricordato eToro. Offre acceso rapido al mercato azionario, decine di titoli internazionali, deposito minimo esiguo e la possibilità di iniziare con un comodo conto demo, con 100.00$ virtuali.
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FAQ
Per fare Growth Investing devi individuare sul mercato titoli azionari potenzialmente orientati su una crescita sostenuta. Fatto ciò, hai la possibilità di strutturare un portafoglio azionario utilizzando uno dei migliori broker online con accesso diretto al mercato, come eToro.
Alcuni esempi storici, di investitori che hanno ottenuto risultati da strategie di growth investing, si associano alla crescita di società quali Apple, Tesla, Amazon, Netflix, PayPal, Google, Microsoft, oppure Meta.
La strategia del growth investing si mostra conveniente qualora il trader attui la giusta strategia di investimento. Oltre alle tante potenzialità, è opportuno sempre ricordare la volatilità e la presenza dei rischi.
Un titolo growth, per definizione, è un titolo azionario per il quale si prevede una crescita sostenuta, con un ritorno potenzialmente superiore rispetto all’andamento del suo mercato, o segmento di riferimento.