Indicatori di Trading: i 7 più efficaci e come funzionano

Gli indicatori di trading sono strumenti o formule matematiche utilizzate nell’analisi tecnica dei mercati finanziari per aiutare i trader a prendere decisioni di trading informate. Gli indicatori forniscono segnali basati su dati passati, come prezzi e volumi, per aiutare a prevedere i movimenti futuri dei prezzi degli asset finanziari.

Gli indicatori e gli oscillatori di analisi tecnica vengono utilizzati soprattutto per il trading online di breve termine, con un orizzonte temporale che va dai pochi minuti fino alle 2/3 settimane. Per questo motivo vengono spesso associati al mondo della speculazione.

Ci sono trader leggendari, come Joe Ross, che hanno basato sugli indicatori la loro carriera. Altri, come Warren Buffett, non guardano nemmeno il grafico dell’andamento del prezzo di un titolo prima di comprarlo. Ogni investitore ha una sua posizione nei confronti dell’analisi tecnica e il nostro obiettivo con questa guida è aiutarti a trovare il tuo.

Stiamo per vedere insieme tutti i principali indicatori di analisi tecnica e il loro funzionamento. Scopriremo insieme anche le migliori piattaforme per applicare questi strumenti. Nel vasto panorama dei broker e delle app per fare trading, infatti, soltanto pochi servizi sono realmente adatti alle esigenze di chi fa trading con gli indicatori.

Per gli esempi di questa guida utilizzeremo la piattaforma di eToro (clicca qui per registrarti gratis).

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guida ai migliori indicatori di trading e ai loro segnali di acquisto e di vendita
Gli indicatori di trading sono la base dell’analisi tecnica degli strumenti finanziari

1. Medie mobili

Le medie mobili sono uno degli indicatori più semplici, ma anche uno dei più efficaci in assoluto. Il loro funzionamento è piuttosto intuitivo: fanno una media dei prezzi di chiusura delle ultime candele e la rappresentano come una linea sul grafico. Se scegli di impostare la media a 7 periodi, ad esempio, la linea in ogni punto ti mostrerà il prezzo medio delle ultime 7 candele.

Ci sono diverti tipi di media mobile. La più intuitiva è la media mobile semplice, che fa una media aritmetica dei prezzi di chiusura; nell’esempio della media a 7 periodi, questo significa che i prezzi di chiusura delle 7 candele precedenti vengono sommati e poi divisi per 7.

Ci sono poi due tipi di media un po’più avanzati, cioè la media mobile esponenziale (EMA) e la media mobile ponderata (WMA). Entrambe hanno lo stesso obiettivo: rappresentare il prezzo medio dando più peso alle ultime candele. Questo può essere utile per capire meglio se attualmente c’è un trend in corso e quanto rapidamente questo stia guadagnando forza.

L’obiettivo principale di una media mobile è ridurre il rumore di sottofondo, cioè rappresentare l’andamento del prezzo eliminando le piccole oscillazioni poco importanti. Spesso questo ci fornisce un grafico molto più semplice da interpretare, con meno spunti rialzisti e ribassisti, in modo da poter leggere l’andamento in modo più chiaro.

Inoltre di solito si interpreta come un segnale di acquisto il momento in cui una candela taglia una media dal basso verso l’alto, mentre si interpreta come un segnale di vendita il momento in cui una candela taglia una media dall’alto verso il basso.

Puoi notare come l’andamento segnato dalla media sia smussato e più chiaro rispetto a quello del grafico principale

2. Bande di Bollinger

Le bande di Bollinger sono uno strumento che viene utilizzato spesso per monitorare la volatilità di un mercato. L’indicatore appare sul grafico come un insieme di tre linee: una normalmente è situata al di sopra del prezzo, una normalmente si trova al di sotto del prezzo e l’ultima è in mezzo alle prime due.

La linea centrale è semplicemente una media mobile semplice, che il trader può impostare a suo piacimento. Spesso viene utilizzata una media a 12, 25 o 50 periodi, a seconda del numero di candele che si vogliono tenere in considerazione. Inoltre la piattaforma calcola la deviazione standard, una misura che si usa in statistica per definire quanto una serie di valori sia lontana dalla sua media.

La banda superiore viene ottenuta sommando alla media mobile semplice il doppio della deviazione standard, mentre la banda inferiore viene ottenuta sottraendo alla media mobile semplice il doppio della deviazione standard. In questo modo le bande di Bollinger vengono mostrate sul grafico come un canale, la cui ampiezza indica la volatilità.

Quando vediamo la banda superiore allontanarsi dalla banda inferiore, possiamo interpretarlo come un segnale di volatilità in aumento. Quando vediamo le bande avvicinarsi, invece, significa che la volatilità sta diminuendo.

Molti trader considerano un segnale di vendita il momento in cui il prezzo tocca la banda superiore, mentre considerano un segnale di acquisto quello in cui il prezzo tocca la banda inferiore. Questa strategia si basa sull’ipotesi che il prezzo tenda a rimanere confinato all’interno delle bande di Bollinger e nella maggior parte dei casi offre segnali efficaci.

Se vuoi imparare a usare le bande di Bollinger e altri importanti indicatori di analisi tecnica, ti consigliamo il corso online di LiquidityX (puoi accedere gratis cliccando qui). LiquidityX è una società autorizzata da Consob. Il corso viene offerto in tutti i paesi europei ed è un ottimo punto di partenza per chi vuole imparare l’analisi tecnica.

bande di bollinger segnali di acquisto e di vendita
Quando il prezzo tocca una delle bande di Bollinger più esterne, tende poi a muoversi nella direzione opposta

3. Oscillatore RSI

L’oscillatore RSI è uno degli strumenti più amati dai trader che si avvicinano per la prima volta all’analisi tecnica. Infatti è uno dei più facili da interpretare, ma allo stesso tempo riesce spesso a offrire segnali corretti per individuare i momenti di inizio e di fine di un trend.

Un oscillatore è un indicatore di analisi tecnica che non viene mostrato sul grafico principale, cioè quello del prezzo, ma in un grafico a parte collocato solitamente al di sotto delle candele. Il calcolo dell’oscillatore RSI si basa sui cambiamenti di prezzo di chiusura di una candela e il prezzo di chiusura di quella successiva. In questo modo misura la velocità con cui il prezzo sta cambiando.

Il calcolo restituisce un valore tra 0 e 100. Proprio per questo è così semplice leggere i risultati del RSI e ottenere dei segnali. Quando il valore è sotto al 30 lo si considera un segnale di ipervenduto. Significa che il prezzo è troppo basso rispetto all’equilibrio di mercato e che probabilmente da qui tenderà a salire rapidamente.

quando il valore è sopra al 70, invece, lo si considera un segnale di ipercomprato. Significa che il prezzo è più alto dell’equilibrio di mercato, la domanda ha prevaricato l’offerta, ma ora il prezzo dovrebbe sgofiarsi e puntare al ribasso. Di conseguenza i trader, solitamente, comprano quando il RSI segna un valore al di sotto del 30 e vendono quando sale sopra al 70.

oscillatore rsi esempio concreto di applicazione su un grafico forex
Qui puoi vedere come l’oscillatore RSI può interpretare le zone di ipercomprato e ipervenduto nel Forex

4. Oscillatore MACD

L’oscillatore MACD è un po’meno intuitivo del RSI, ma è estremamente efficace nell’individuare i trend con più forza. Nel mondo dell’analisi tecnica, il suo compito è aiutarci a individuare le tendenze di mercato che possono proseguire. Per chi utilizza delle strategie di trend following, è un ottimo alleato.

Il calcolo del MACD è un po’più complesso: si parte da una media mobile a 26 periodi e una media mobile a 12 periodi. La differenza tra queste due linee viene mostrata sull’indicatore, che non oscilla tra due valori fissi. Il MACD potrebbe assumere virtualmente qualunque valore, ma quello che ci interessa è soprattutto il livello zero.

Quando il MACD taglia a rialzo il livello zero, è un segnale che il trend rialzista in corso dovrebbe essere destinato a durare; quando il MACD taglia il livello zero dall’alto verso il basso, invece, viene solitamente considerato un segnale di continuazione  di un trend ribassista.

Sull’oscillatore di solito viene riportata anche una seconda linea, detta linea di segnale. Questa è la media mobile della prima, per cui tende a seguirla da vicino. Di solito, quando la linea di MACD taglia quella di segnale dall’alto verso il basso lo si considera un segnale di vendita, mentre quando la taglia dal basso verso l’alto lo si considera un segnale rialzista.

oscillatore macd di analisi tecnica come funziona e come genera segnali
Quando il MACD taglia il livello zero, indica solitamente la probabile continuazione del trend

5. SAR Parabolico

Il SAR Parabolico è un indicatore ottimo per chi inizia a fare trading, dal momento che la sua rappresentazione sul grafico è fatta di semplici pallini sopra o sotto le candele. Quando il SAR Parabolico si trova al di sopra delle candele, indica un probabile trend ribassista; quando si trova al di sotto delle candele, indica un probabile trend rialzista.

Il SAR prende il nome dall’acronimo “Stop And Reverse”, cioè “fermo e inversione”. Questo perché l’obiettivo dell’indicatore è proprio segnalarci il punto in cui è più probabile che un trend si possa fermare e invertire la sua rotta.

Quando nasce un trend rialzista, i puntini segnati dal SAR Parabolico cominciano a comparire al di sotto delle candele. Mano a mano che il trend prende forza, i puntini cominciano a comparire sempre di più lontano dalle candele del grafico: questo è il momento in cui chi fa trend following entra sul mercato.

Quando si avvicina la fine del trend, i puntini cominciano ad avvicinarsi alle candele. Una volta che il trend finisce del tutto, invertendosi, i puntini si spostano dalla parte opposta e il processo si ripete. Di solito viene utilizzato per anticipare la candela successiva: se il puntino è molto lontano dal prezzo, è probabile che la candela successiva prosegua nella stessa direzione del trend.

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sar parabolico indicatore di trading come funziona
Il SAR Parabolico è semplice da interpretare grazie alla rappresentazione intuitiva sopra o sotto le candele del grafico

6. Stocastico

L’oscillatore stocastico è un altro strumento che per un trader alle prime armi è molto semplice da utilizzare. Anche in questo caso viene rappresentato su un grafico separato da quello principale, dove il suo valore oscilla tra gli estremi 0 e 100.

Comprendere la formula con cui viene calcolato il valore dello stocastico può aiutarti a capire come usarlo al meglio. Il suo valore è il frutto di una frazione: al numeratore abbiamo la differenza tra il prezzo di chiusura dell’ultima candela e il prezzo minimo raggiunto nelle ultime 14 candele; al denominatore abbiamo la differenza tra il valore massimo e minimo delle ultime 14 candele. Il risultato di questa frazione viene poi moltiplicato per 100.

Da questo calcolo puoi facilmente intuire due cose: la prima è che lo stocastico è un indicatore di trend. Studiando la differenza tra i massimi, i minimi e la candela più recente di un periodo, ci aiuta a capire quando velocemente il mercato si stia muovendo a rialzo o a ribasso.

La seconda cosa che si evince dal calcolo dello stocastico è il fatto che questo oscillatore non tiene conto di tutte le candele del periodo selezionato. Solo la più recente, quella che ha chiuso più in basso e quella che ha chiuso più in alto vengono considerate. Ecco perché sarebbe opportuno accompagnarlo con altri indicatori più inclusivi.

Per quanto riguarda i segnali di trading di questo oscillatore, sono molto simili a quelli del RSI. Quando l’oscillatore segna un valore superiore all’80 si verifica una zona di ipercomprato, per cui un buon punto a cui vendere; quando l’oscillatore segna un valore inferiore al 20 la si considera una zona di ipervenduto, quindi un buon punto per comprare.

indicatore di trading stocastico come si usa
Esempio di applicazione dello stocastico al grafico del prezzo di Bitcoin

7. Livelli di Fibonacci

livelli di Fibonacci sono un indicatore molto particolare, perché è il trader che sceglie in quale punto del grafico applicarlo. Di solito lo si applica sul grafico quando un trend è appena concluso. Il trader deve scegliere in quale punto aggiungere il livello zero e in quale punto aggiungere il livello 100: di solito si piazzano nel punto in cui il trend era iniziato e in quello dove è terminato.

Una volta scelti questi livelli, vedremo comparire delle linee sul grafico. Queste rappresentano i livelli di Fibonacci, chiamati così perché si basano proprio sulla sequenza del celebre matematico pisano.

Il primo livello di Fibonacci è il 61,8%, che si ottiene dividendo un numero nella sequenza di Fibonacci per il suo successivo. Il secondo livello che viene rappresentato è il 31,2%, che invece si ottiene dividendo un numero della sequenza di Fibonacci per quello che si trova due posti più avanti. Normalmente viene rappresentato, per convenzione, anche il 50%.

Questi livelli ci servono per capire dove potrebbe rimbalzare o cambiare rotta un trend. Molto spesso vedrai un trend invertire la sua rotta proprio in corrispondenza di uno dei livelli di Fibonacci; in altri casi può capitare che il prezzo fermi la sua corsa per un istante e che poi, dopo aver rotto un livello di Fibonacci, il trend prenda decisamente più forza.

In questo modo abbiamo un indicatore pratico per tracciare livelli di supporto e resistenza quando un trend si conclude. Non è mai stato chiarito perché i livelli di Fibonacci abbiano una relazione con i prezzi degli strumenti finanziari, ma dall’osservazione dei mercati risulta piuttosto evidente.

Nell’immagine più in basso puoi vedere come i ritracciamenti di Fibonacci (applicati sulla piattaforma di eToro che trovi qui) abbiano correttamente identificato il rimbalzo di un trend e persino il suo successivo massimo. Non è una legge scritta nella roccia, ma è una situazione piuttosto comune che rende questo indicatore molto utile.

livelli di fibonacci come renderli un indicatore affidabile di trading
Il trend ribassista ha rimbalzato proprio in prossimità del livello di Fibonacci, per poi correre verso l’alto fino al 161,8% del massimo precedente

Dagli indicatori di trading alle strategie

Conoscere i principali indicatori ti permette di avere strumenti concreti con cui costruire le tue strategie di trading. Ognuno di questi, però, rappresenta soltanto una parte delle informazioni che il grafico ci fornisce. Per questo un avera strategia, di solito, prevede di combinare più indicatori e oscillatori aspettando che tutti -o la gran parte di questi- ci mandi lo stesso segnale.

Potremmo avere, ad esempio, un punto in cui l’oscillatore stocastico segna un valore di 18 proprio mentre il grafico tocca un livello di Fibonacci; in questo caso avremmo una doppia conferma del segnale rialzista. Anche se nessuna strategia è precisa il 100% delle volte, la cosa importante è riuscire a trovare un trading system che porta più profitti che perdite.

Per imparare le strategie di analisi tecnica e le combinazioni tra indicatori bisogna formarsi ed esercitarsi. Sono due cose che i trader meno esperti trascurano, passando subito al conto reale e rischiando di bruciare il loro capitale.

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I corsi offerti dai broker online più conosciuti sono sempre una risorsa valida. Le società investono molto nella formazione degli utenti, in modo da attirare clienti e da aiutarli a essere profittevoli; ci guadagna l’utente, che ottiene informazioni di valore a costo zero, e ci guadagna il broker dalle commissioni che il trader eventualmente genererà con la sua attività.

Una volta arrivati a costruire una strategia profittevole, molti trader iniziano a spostarsi sul trading automatico.

Trasformando la loro strategia in codice, questa può essere applicata 24/7 da un algoritmo che può cogliere tutte le possibili opportunità sul mercato. Per chi fa analisi tecnica questo è solitamente considerato il punto di arrivo di un percorso di trading.

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Inoltre, è un corso che insegna veramente il trading, spiega tutto quello che c’è da sapere in modo pratico e con parole semplici, comprensibili anche ai principianti.

I vantaggi di un’iscrizione gratuita a LiquidityX non sono affatto finiti: gli iscritti vengono seguiti passo a passo al telefono da un vero esperto che fornisce ogni sorta di indicazioni.

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Indicatori di trading e falsi segnali

Ogni indicatore di trading produce anche dei falsi segnali, cioè dei segnali che si rivelano sbagliati. Se non fosse così, l’analisi tecnica sarebbe uno strumento di guadagni assicurati e tutti vivrebbero da miliardari semplicemente applicando uno o due elementi sui grafici degli strumenti finanziari.

Il motivo dell’esistenza degli indicatori non è avere ragione il 100% delle volte. Ogni indicatore ci aiuta solo ad avere un piccolo e marginale vantaggio rispetto alla semplice probabilità del 50% che il mercato salga o che il mercato scenda. Il nostro obiettivo è trovare un alpha, cioè un marginale vantaggio su tutti gli altri trader.

Comprendere questo aspetto è essenziale per affrontare l’analisi tecnica con la mentalità giusta. Bisogna sperimentare tante combinazioni di indicatori per trovare quelli che, insieme, producono un minor numero di falsi segnali. E bisogna anche avere l’abitudine di usare uno stop loss, in modo da limitare le perdite nel caso in cui il grafico si dirigesse nella direzione opposta a quella in cui abbiamo investito.

Un’altra abitudine dei trader professionisti è valutare il risk management, in modo da bilanciare le potenziali perdite e i potenziali profitti. Se un’operazione rischia di farci perdere il 10% del nostro investimento e può farci guadagnare il 25% del nostro investimento, il rapporto rischio/rendimento è 1:2,5. Un investimento del genere vale la pena di essere fatto.

Se invece consideriamo un altro investimento, che può farci perdere il 10% del capitale investito o farci guadagnare il 5% del capitale investito, il rapporto rischio/rendimento è 2:1. In questo caso non vale la pena di entrare sul mercato.

Altra cosa importante da ricordare è che un trader professionista diversifica il rischio collocando poco capitale su ogni trade, in modo da poterne aprire tanti nel corso del tempo e dunque lasciare agire la statistica.

Come fare pratica con gli indicatori di trading

Ora che hai una panoramica sul mondo degli indicatori e sui corsi più interessanti, ciò che ti rimane da fare è iniziare a esercitarti. Fare pratica è un aspetto imprescindibile nel trading, soprattutto nel mondo dell’analisi tecnica. Mano a mano che aprirai e chiuderai nuove posizioni continuerai a imparare.

Ci sono soprattutto due cose su cui dovresti concentrare la tua attenzione. La prima sono i singoli indicatori, che molto spesso si possono personalizzare. Nel caso delle bande di Bollinger, ad esempio, puoi scegliere il numero di periodi da tenere in considerazione nel calcolo: testando valori diversi, capirai quale si adatta meglio alla tua strategia.

Il secondo punto su cui concentrarsi sono le combinazioni di indicatori e oscillatori. Anche qui è inevitabile fare degli errori, ed è per questo che dovresti cominciare con un conto demo. Il conto demo ti permette di fare pratica in un modo molto verosimile, ma senza rischiare il tuo capitale.

Il conto demo che consigliamo di più è quello di eToro (clicca qui per aprirlo gratis). Ci si registra in meno di 30 secondi e si è subito operativi su una piattaforma che unisce la semplicità di utilizzo alla presenza di ottimi strumenti per l’analisi tecnica. Riceverai subito 100.000$ virtuali che potrai usare a tuo piacimento per fare pratica con tutti gli strumenti di cui abbiamo parlato nella guida.

A poco a poco, continuando a fare pratica, ti renderai conto di essere sempre più consapevole. Gli errori inizieranno a diminuire e potrai iniziare a considerare l’apertura di un conto reale, il grande passaggio di ogni trader ai suoi albori. Non demordere e ricordati che, nel trading, la costanza è fondamentale per ottenere i risultati.

FAQ

Cosa sono gli indicatori di trading?

Gli indicatori di trading sono un modo per fare previsioni più accurate attraverso calcoli matematici e statistici. La piattaforma esegue i calcoli richiesti dal trader, dopodiché ne mostra in una forma visivamente semplice da interpretare.

Gli indicatori di trading funzionano?

Nessun indicatore di trading è preciso al 100%. L’obiettivo di chi fa analisi tecnica non deve essere l’infallibilità, ma riuscire a guadagnare un vantaggio rispetto al mercato. I risultati di un buon trading system si vedono sui grandi numeri che hanno una rilevanza statistica, non su una manciata di posizioni.

Qual è l’indicatore di trading più preciso?

Solitamente l’oscillatore RSI è uno degli strumenti più precisi, specie se si considera il livello di ipercomprato a 80 e il livello di ipervenduto a 20. Inoltre è semplice da interpretare anche per un trader con poca esperienza.

Qual è il miglior indicatore di volatilità?

Ancora oggi le bande di Bollinger sono l’indicatore più utilizzato per misurare la volatilità di un mercato. Rappresentando la deviazione standard in modo visivo sul grafico, riescono a dare una chiara rappresentazione di quanto il prezzo stia oscillando rapidamente.

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