Investire in Startup: perché conviene e come fare

Gli investimenti in startup hanno il potenziale per moltiplicare il loro valore nel corso degli anni, anche se ovviamente non possiamo considerarli investimenti sicuri (sono effettivamente ad alto rischio).

Non solo, ma finanziare la crescita di giovani società che operano nel ramo dell’economia green o della tecnologia aiuta l’intera società a progredire verso un futuro migliore. Impatto e potenziale di rendimento sono i due motivi principali che spingono i capitali verso le piccole aziende, ma è importante ricordare che anche i rischi sono maggiori quando si investe in realtà molto giovani.

In questa guida scoprirai tutti i modi che hai a disposizione oggi per investire in startup. Dai siti di crowdfunding per investire in aziende ancora non quotate, fino ai broker come eToro per investire senza commissioni nelle giovani aziende di maggior successo che hanno già fatto il loro approdo in Borsa.

come investire in startup e perché conviene
Investire in startup permette di finanziare l’innovazione e esporsi a un alto rendimento potenziale

Come investire in startup

Esistono diversi modi per investire in startup, in base alle dimensioni dell’azienda e al tipo di investimento che vogliamo fare. Principalmente possiamo riconoscere due opzioni: quella di investire in Borsa, se l’azienda è già quotata, oppure di finanziare l’azienda in modi più diretti se questa non è ancora quotata.

Il grande vantaggio delle startup quotate è che i tuoi investimenti saranno sempre liquidi. Puoi comprare e vendere azioni in ogni momento, sapendo che dall’altra parte ci saranno sempre dei compratori per le tue quote. Dall’altra parte, quando una startup arriva alla IPO significa solitamente che la sua fase di crescita più rapida è terminata.

Investire in startup non quotate, invece, crea un problema di liquidità. Possiamo vendere le quote solo accordandoci direttamente con un altro investitore, oppure aspettando che l’azienda si quoti in un momento successivo. Inoltre, mentre i mercati finanziari prezzano in modo efficiente le azioni, quando investiamo in aziende non quotate dobbiamo essere molto più attenti alla valutazione della società.

Private equity

Investire in startup attraverso il private equity significa letteralmente prendere accordi diretti con gli azionisti e negoziare con loro per acquistare una quota. Solitamente questo richiede capitali abbastanza elevati: anche l’azienda più piccola accetta difficilmente investimenti inferiori a 20-30.000€ da parte di un privato. Se guardiamo ai mercati americani, le cifre sono ancora più alte.

Dall’altra parte, potremmo comprare le azioni di un’azienda che si occupa di private equity. In questo caso diventeremo proprietari di una frazione di una società che a sua volta investe in startup attraverso accordi diretti. Le società e i fondi che si occupano di private equity possono avere ritorni molto importanti nel corso del tempo, e il fatto di diversificare il capitale su tante piccole aziende riduce notevolmente il rischio complessivo.

Utilizzando un broker come XTB o Capex.com, ad esempio, possiamo investire con costi minimi su società come BlackStone, Brookfield Asset Management e 3i. Si tratta di veri e propri colossi del private equity, con anni di esperienza nella valutazione delle startup che potrebbero sfondare in futuro.

Il vantaggio del private equity è che in queste società lavorano veri professionisti degli investimenti in startup. Persone che sanno come valutare ogni aspetto del modello di business e del management, elaborano proiezioni finanziarie e hanno uno storico di casi su cui basarsi. Inoltre, molto spesso, quando un fondo di private equity investe in startup mette l’azienda in contatto con potenziali fornitori e clienti di rilievo per trovare nuove opportunità di crescita per il suo business.

Crowdfunding

Il crowdfunding è una forma di finanziamento molto comune per le società di dimensioni estremamente piccole. In Italia, dove il tessuto imprenditoriale è fatto proprio di tante piccole realtà, questo approccio alla raccolta di capitali è diventato particolarmente popolare.

Ci sono due principali tipologie di crowdfunding con cui investire in startup. Il primo è l’equity crowdfunding, in cui la startup mette in vendita delle quote di capitale sulle piattaforme specializzate. Ricordiamo, a tal proposito, che per legge le piattaforme di crowdfunding devono essere autorizzate da Consob a svolgere questa attività.

La seconda tipologia è il lending crowdfunding, che invece si configura come un prestito. Un’azienda seleziona la quantità di capitale che desidera prendere in prestito e il tasso di interesse che è disposta a pagare, dopodiché ripaga gli investitori strada facendo.

Esiste anche una terza forma di crowdfunding, poco popolare in Italia ma resa famosa a livello internazionale dalla piattaforma Kickstarter. Si tratta del reward crowdfunding, in cui l’azienda ripaga gli investitori con i suoi prodotti o servizi. Si tratta soprattutto di un modo di supportare i progetti in cui si crede più che di un vero e proprio investimento.

Le piattaforme di crowdfunding più utilizzate per investire in startup in Italia sono:

  • Mamacrowd
  • WeAreStarting
  • BackToWork24

Attenzione alla questione della trasparenza: i casi di società che hanno preso i soldi e non hanno fatto più sapere nulla agli investitori sono tanti. Purtroppo le aziende non quotate hanno pochi obblighi di trasparenza nei confronti degli investitori.

Investire in Borsa

L’opzione più sicura e tradizionale rimangono sempre gli investimenti in Borsa, che tipicamente offrono le migliori condizioni di trasparenza. Le società quotate sono tenute a divulgare periodicamente i loro risultati, a divulgare comunicati stampa in caso di eventi importanti e così via. Questo rende molto più facile tenere traccia dell’attività del management, oltre che comprare e vendere azioni a piacimento in base alle nostre previsioni per il futuro.

vantaggi dell’investire in società quotate sono tanti, a partire dal fatto che comprare azioni in Borsa è diventato molto più semplice nel corso del tempo. Con le piattaforme di trading online, oggi anche un totale inesperto è in grado di capire come aprire un portafoglio titoli e iniziare a investire in autonomia il proprio capitale.

vantaggi di investire in startup quotate in Borsa
Investire in startup quotate in Borsa permette di liquidare l’investimento più facilmente

L’unico svantaggio è che, solitamente, una startup riceve una valutazione più alta nel momento in cui si quota in Borsa rispetto a prima. Per cui la stessa quota di proprietà avrà un prezzo maggiore, ma è giusto che sia così visti i vantaggi di investire in società quotate. Inoltre questa caratteristica rimane nel tempo: la quota si compra a un prezzo maggiore, ma altrettanto la si rivende a un prezzo maggiore rispetto alla fase pre-qutoazione di una startup.

Oggi è anche diventato piuttosto semplice investire in startup in autonomia. Grazie a broker come eToro, che offrono zero commissioni su migliaia di titoli azionari, alla facilità si somma anche una notevole convenienza; fino a pochi anni fa, l’unica soluzione era rivolgersi alla propria banca e pagare le salate commissioni imposte dagli istituti di credito sugli investimenti in azioni.

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Investire in startup conviene?

In linea generale, investire in startup conviene. Quando una società è molto piccola e il suo potenziale è ancora tutto da esprimere, le quote hanno un prezzo molto basso. Se poi l’azienda riesce a crescere e a generare dei flussi di cassa importanti, quell’investimento iniziale si può rivalutare anche di decine o centinaia di volte.

Dall’altra parte, la regola generale degli investimenti è che rendimento potenziale e rischi sono sempre correlati. Così come investire in startup può essere molto profittevole, è anche più rischioso rispetto a  investire in società molto capitalizzate. Per questo è importante tenere a mente due cose:

  • I professionisti degli investimenti in startup diversificano molto l’impiego del proprio capitale, di modo che il fallimento di una singola startup non abbia un peso eccessivo sul loro portafoglio;
  • All’interno di un portafoglio azionario solido, bisognerebbe avere sia una parte di capitale investito in società molto giovani che una parte di capitale investito in aziende più consolidate.

Come sempre, la convenienza di un investimento è anche correlata alla tua abilità nel fare previsioni. Riconoscere le giovani società che hanno davvero il potenziale per fare grandi numeri è una sfida importante e non scontata. Bisogna essere capaci di vedere lontano e di valutare i manager con il giusto talento e le giuste competenze, che hanno le carte in regola per far decollare la propria azienda.

Detrazione fiscale per investimenti in startup

Sapevi che puoi ottenere una detrazione fiscale del 30% o del 50% sui tuoi investimenti in startup? Proprio così. Lo stabilisce il Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013.

L’investimento deve essere diretto a una società riconosciuta come startup o PMi innovativa ai sensi di legge. Nel caso avessi dubbi, solitamente le piattaforme di crowdfunding e la sezione Relazioni con gli investitori dei siti delle aziende specificano questa dicitura. Per accedere alla detrazione del 50%, è necessario che l’investimento venga mantenuto in portafoglio per almeno tre anni.

Per quanto riguarda gli investimenti in startup innovative, il capitale massimo investito su cui è possibile richiedere la detrazione IRPEF al 50% è di 100.000€. Questo significa che stai ottenendo subito un rendimento del 50% sotto forma di bonus fiscale, niente male.

Sulle PMI innovative il limite è alzato a 300.000€, e al di sopra di questo limite la detrazione si può comunque ottenere ma si riduce al 30%. Attenzione, però, a contattare previamente l’azienda. Per legge, infatti, ogni startup o PMI innovativa può ricevere soltanto 200.000€ di investimenti soggetti ad agevolazione ogni tre anni.

Startup in cui investire: come sceglierle?

Nel caso tu voglia investire direttamente in startup, ad esempio con il crowdfunding o tramite azioni, è utile avere delle basi per scegliere le società su cui puntare. La prima cosa da fare solitamente è valutare il modello di business: cosa l’azienda vuole fare, quanto mercato c’è, in che modo il suo prodotto può soddisfare la domanda di mercato e chi sono i concorrenti.

Tutti i grandi angel investor, poi, insistono sulla necessità di valutare il management. In un primo momento, quando un’azienda è giovane, ognuna delle poche persone che vi lavorano all’interno ha un peso molto rilevante. La capacità di sviluppare il prodotto o il servizio, portarlo sul mercato e poi farlo evolvere dipende molto dal management. Una startup con una grande idea e solide proiezioni finanziarie, con un management incompetente, potrebbe non essere mai in grado di arrivare oltre la fase di prototipazione iniziale.

infografica che mostra i principali criteri per la valutazione di una startup su cui investire
Management, modello di business e proiezioni finanziarie sono fattori importanti per valutare una startup

Altro aspetto importante sono le proiezioni finanziarie. Una società molto giovane potrebbe avere bisogno di anni in cui bruciare liquidità prima di essere profittevole. Questo perché inizialmente servono grandi investimenti per lanciare il prodotto, fare ricerca e sviluppo, investire in marketing e così via. È normale che in un primo momento sia così. Altrettanto, però, bisogna assicurarsi che la società abbia un piano per diventare profittevole. Nel lungo termine, il suo modello di business deve essere in grado di generare degli utili.

Per aiutarsi nella scelta, ci si può anche basare sul copy trading di eToro. Conoscendo le mosse di altri investitori, che hanno anni di esperienza alle spalle, si possono ottenere spunti interessanti. Potresti anche pensare, se trovi un investitore capace e di tuo gusto, di copiarlo in automatico attraverso questa funzionalità.

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Migliori settori su cui investire

Alcuni settori economici sono più appetibili di altri quando si parla di startup. Quando è evidente un cambiamento nel mercato che può dar vita a nuove aziende importanti, cavalcare il trend è spesso vantaggioso. Un esempio è il ramo fintech, che applica tecnologie moderne come app e AI alla finanza; startup di successo come Vivid e N26 sono la prova del potenziale del ramo fintech.

Un altro megatrend in corso è quello della green economy. Dall’energia rinnovabile ai prodotti plant-based, fino alle auto elettriche, la transizione ecologica è un’opportunità interessante. Ne abbiamo anche parlato in passato con il nostro elenco dei migliori ETF legati alle auto elettriche e con la lista delle azioni per investire sull’idrogeno

La micromobilità elettrica, le consegne a domicilio, le batterie al litio e il cloud computing sono altri settori in continua espansione. Tendenzialmente, le startup che operano in questi mercati hanno maggiori probabilità di successo grazie al tasso di crescita della domanda.

Conclusioni

Investire in startup è un modo interessante per favorire l’innovazione e allo stesso tempo rivalutare il nostro capitale. Ogni grande colosso, in passato, è stata una piccola società con più sogni che numeri. Oggi è anche diventato molto più facile investire in questo tipo di aziende. Dalle piattaforme di crowdfunding come Mamacrowd e WeAreStarting, fino ai broker online come Capex.com e XTB, partecipare al capitale di rischio delle piccole imprese non è mai stato così facile.

Bisogna avere pazienza e lungimiranza, ma gli investitori che azzeccano le startup su cui investire possono trarne grandi benefici. Basta pensare a chi ha comprato le azioni di Amazon o di Tesla quando erano ancora ai loro albori; non tutte le startup finiscono per diventare colossi del genere, ma un singolo investimento su un’azienda che compie questo tipo di percorso può essere abbastanza per cambiare la vita finanziaria di una persona.

Siamo anche felici di notare che il contesto europeo e quello italiano stanno dando luce a sempre più startup interessanti. Casi come quello di Yoox, Delivery Hero e HelloFresh, ad esempio, hanno le loro origini proprio nel Vecchio Continente. Un trend in crescita, che potrà portare valore aggiunto sia agli investitori che all’economia reale.

FAQ

Conviene investire in startup?

Anche se le società molto giovani rappresentano un rischio maggiore per gli investitori, il potenziale di rendimento è molto alto. Per questo, per chi investe sul lungo termine e ha un buon occhio per le società ad alto potenziale, investire in startup conviene.

Dove investire in startup?

Per le società non ancora quotate in Borsa, le opzioni sono investire indirettamente tramite i fondi di private equity o direttamente tramite le piattaforme di crowdfunding. Per le startup già quotate in Borsa, invece, si possono comprare le azioni attraverso qualunque broker autorizzato.

Perché investire in startup innovative?

Oltre al potenziale di rendimento e al fatto di finanziare l’innovazione, investire in startup innovative è interessante anche per via delle detrazioni fiscali dal 30% al 50% riconosciute dalle normative europee.

Meglio investire in startup o in aziende consolidate?

Le startup sono investimenti più rischiosi, ma tendenzialmente anche in grado di rivalutarsi di più rispetto alle aziende già mature. Entrambe le strade possono essere convenienti: si tratta di bilanciare i rischi in base al proprio profilo da investitore.

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