Pivot Point: cosa sono e come usarli nel Trading Online

Il pivot point è un indicatore di analisi tecnica, utilizzato nel mondo del trading online e in particolare per l’analisi dei titoli azionari. Si tratta di uno strumento piuttosto semplice, ma comunque in grado di identificare livelli di supporto e resistenza che possono aiutare a formulare delle previsioni sull’andamento del grafico.

I punti di pivot identificano infatti dei livelli chiave sul grafico, basati sull’andamento del prezzo nella sessione di Borsa precedente. Questi punti sono spesso quelli in cui il prezzo tende a rimbalzare, oppure quelli che se superati danno forza al trend in corso.

indicatore punti di pivot guida completa con formula e strategie
L’indicatore con punti di pivot permette di identificare supporti e resistenze sul grafico in automatico

In questa guida completa all’indicatore pivot point vedremo come funziona lo strumento, in quali contesti sia meglio utilizzarlo e come inserirlo all’interno di una strategia di analisi tecnica. Utilizzeremo la piattaforma di eToro (clicca per provarla gratis) come fonte di grafici e screenshot per corredare la nostra guida con tutti gli esempi pratici del caso.

❓ Cos’è Indicatore di analisi tecnica
📖 Difficoltà di utilizzo Adatto ai principianti
📈 Utilizzo principale Identificare supporti e resistenze
🧮 Formula (punto principale) (Massimo + Minimo + Chiusura) / 3
🔎 Migliori asset class per usarlo Azioni, ETF, Forex

Cos’è il punto di Pivot?

Normalmente i trader utilizzano questo indicatore per identificare dei punti sul grafico da utilizzare come segnali per capire se la tendenza generale del mercato sia rialzista o ribassista. Per trovare il principale pivot point si fa una semplice media aritmetica tra tre prezzi:

  • Il massimo e il minimo toccati nella precedente giornata di scambi;
  • Il prezzo di chiusura della giornata precedente.

In principio questo era l’unico punto identificato dall’indicatore, motivo per cui si parla ancora di “pivot point” al singolare. L’idea alla base dello strumento è che quando il prezzo si trova al di sopra di questo livello, la tendenza generale del mercato sia a rialzo; quando il prezzo si muove al di sotto di questo punto, invece, lo si interpreta come un segnale di trend ribassista.

C’è un’ipotesi forte alla base di questo indicatore, cioè che il prezzo abbia più probabilità di salire ancora in una giornata di Borsa se si trova già al di sopra di un certo livello. Questo va in parte contro all’idea che il prezzo di un titolo dovrebbe essere dettato dai fondamentali della società che lo ha emesso; per i fini speculativi del trading intraday può essere interessante, ma per gli investimenti di lungo termine non ha praticamente valore.

Ipotizziamo, ad esempio, che un titolo apra la giornata di Borsa a 10$ e che il suo punto di pivot sia a 10,20$. Nel caso in cui il prezzo raggiungesse i 10,21$, superando così il suo punto di pivot, chi utilizza questo indicatore dovrebbe comprare il titolo. Questo significa che saremmo disposti a comprare un’azione a 10,21$ ma non a 10$, una logica del tutto controintuitiva.

I punti di pivot secondari

Nel corso del tempo il punto di pivot è diventato un indicatore più ampio, con la tradizione dell’analisi tecnica che ha iniziato ad aggiungere dei punti secondari sopra e sotto a quello principale.

Vengono identificati di solito altri due livelli di supporto e di resistenza, che forniscono un’ulteriore indicazione sulle possibili oscillazioni di un asset. Questo significa che avremo in totale 5 livelli chiave: il punto di pivot principale, due livelli di supporto al di sotto di esso e due livelli di resistenza al di sopra.

Al pari delle bande di Bollinger, dunque, questo indicatore ci permette di identificare supporti e resistenze in modo del tutto automatico. Allo stesso tempo, parte da ipotesi che hanno radici solo nell’osservazione dei mercati e che non tengono conto di fatti come lo scenario macroeconomico, la pubblicazione di notizie importanti e così via. Come nel caso di tutti gli altri indicatori di analisi tecnica, dunque, è importante prendere le indicazioni dei punti di pivot con senso critico.

esempio di grafico con punti di pivot in evidenza
Alcune piattaforme, come quella di eToro, calcolano 3 livelli di supporto e resistenza oltre al punto di pivot principale

Come calcolare i punti di pivot

Il calcolo dei pivot points viene solitamente fatto in automatico dalla piattaforma di trading che stiamo utilizzando. Sapere come vengano trovati questi punti, però, è importante per capire la natura stessa dello strumento. Il principale punto di pivot viene calcolato con la seguente formula:

P = (H + L + C) / 3

Dove:

  • P è il punto di pivot;
  • H è il massimo della precedente giornata di scambi;
  • L è il minimo della precedente giornata di scambi;
  • C è il prezzo di chiusura della precedente giornata di scambi.

Quanto ai punti di pivot secondari, le rispettive formule sono:

Resistenza 1 = P  x 2 – L

Resistenza 2 = P + (H – L)

Supporto 1 = P x 2 – H

Supporto 2 = P – (H – L)

I calcoli sono molto semplici, per cui anche nel caso in cui la tua piattaforma di trading non dovesse avere questo indicatore implementato al suo interno, potrai comunque calcolare manualmente il valore dei vari punti di pivot manualmente.

Il modo in cui questo indicatore viene comunemente utilizzato prevede di usare sempre dati relativi alla giornata precedente di Borsa. Alcuni trader, però, preferiscono adottare una visione di più ampio raggio e utilizzare i dati relativi alla settimana o addirittura al mese precedente. In questo caso, i livelli di resistenza e supporto vanno poi considerati per tutta la settimana o il mese successivo.

In ogni caso, è sempre meglio utilizzare una piattaforma seria come MetaTrader , che offre ai trader l’accesso a tutti i più importanti indicatori senza mai dover fare calcoli a mano.

Un ottimo broker che permette di scaricare e testare MetaTrader gratis, in modalità demo o con un conto reale, è Capex.com. Si tratta di un broker presente da tempo nella nostra classifica dei migliori servizi per fare trading online, soprattutto con strategie intraday. Inoltre offre un servizio di segnali di trading molto utile per trovare ogni giorno nuovi spunti per investire.

Clicca qui per testare Capex.com gratis in modalità demo

I punti di pivot funzionano?

Ci sono scarse evidenze sul funzionamento dei pivot point, soprattutto in termini di redditività. Come molti altri indicatori di trading, è stato oggetto di ricerche accademiche che hanno studiato su larga scala la capacità di questo strumento di produrre risultati.

In un paper del 2019 sono stati analizzati i dati relativi al Forex, in particolar modo al cambio EUR/USD,USDCHF e GBP/JPY.1  I risultati dell’utilizzo dell’indicatore sono stati così scarsi che i ricercatori hanno concluso si tratti di un indicatore inefficace così per come è stato pensato, ma in grado di diventare efficace nel caso in cui la strategia venga utilizzata al contrario.

Un altro studio, questa volta del 2015, ha testato diversi modi per trovare il punto di uscita più efficiente per un trade. Mettendo a confronto i punti di pivot, i livelli di Fibonacci e le medie mobili, sono stati calcolati da un software automatico i risultati ottenuti con questi tre diversi metodi di calcolo dei livelli di supporto e resistenza. I risultati sono stati nettamente più precisi utilizzando i livelli di Fibonacci in sostituzione ai punti di pivot.2

L’unica ricerca che ha dato degli esiti positivi è stata pubblicata nel 2012. Si tratta di uno studio sul mercato dei futures sulle materie prime quotati sulla Borsa cinese. La strategia applicata è stata un mix tra il sistema ACD presentato nel libro The Logical Trader di Mark Fisher e lo schema classico dei pivot points.3

Lo studio ha utilizzato la strategia utilizzando una simulazione informatica in cui i prezzi non erano soggetti a spread, e le operazioni non erano soggette a commissioni. In questo caso, sarebbe stato possibile ottenere un leggero profitto. Quando però i calcoli sono stati aggiustati per tenere conto di spread e commissioni, il risultato netto totale è stato negativo.

Questo risultato può comunque essere interessante per i trader che utilizzano un broker come eToro o XTB. Entrambi offrono la possibilità di investire senza commissioni su migliaia di strumenti finanziari, permettendo dunque di partire con un leggero vantaggio rispetto ad altri servizi.

Falsi segnali

Il problema che rende i pivot points poco profittevoli in tutte queste simulazioni è l’alto numero di falsi segnali generati dall’indicatore. Nei tre giorni precedenti alla redazione di questo articolo, ad esempio, abbiamo potuto notare come i punti di pivot abbiano generato tre segnali scorretti consecutivi. I dati sono presentati nello screenshot più in basso.

falsi segnali ottenuti con indicatore punti di pivot
I punti di pivot possono facilmente dare origine a falsi segnali quando il mercato è molto volatile

Un concetto indubbiamente importante da tenere a mente è la volatilità del mercato. In un periodo in cui il trend di fondo è rialzista e il clima tra gli investitori è disteso, è probabile che un’apertura positiva per i mercati -sopra il punto di pivot, ad esempio- possa portare a ulteriori rialzi.

Dall’altra parte, però, è anche probabile che in un momento di incertezza i mercati abbiano alti e bassi all’interno di una stessa sessione di Borsa. Potremmo vedere il prezzo aprire sopra il pivot point principale per poi chiudere al di sotto del primo supporto, o viceversa. Diversi studi tra quelli che abbiamo segnalato prima hanno notato risultati molto positivi in alcuni periodi e poi negativi in altri, suggerendo che i punti di pivot funzionino “a intermittenza”.

Fino a questo momento non è chiaro se ci siano delle chiare variabili, oltre alla volatilità, che ci possano indicare se un periodo sia favorevole o meno all’utilizzo dei punti di pivot.

Strategie di trading con i punti di pivot

Come tutti gli indicatori di analisi tecnica, anche i punti di pivot funzionano meglio quando vengono combinati con l’utilizzo di altri riferimenti sia numerici che fondamentali. Dal momento che questo strumento è in grado di aiutare i trader a identificare livelli di supporto e resistenza, ha senso combinarlo con strumenti che abbiano scopi diversi come:

  • Indicatori di trend, per capire se sia in atto un trend di lungo termine e in che direzione;
  • Volume di scambi, per sapere se il mercato in questo momento sia più o meno attivo del solito nello scambiare l’asset di nostro intreresse;
  • Indicatori di momentum, in modo da identificare (nel caso fosse presente) la forza del trend di lungo termine.

Un buon esempio è il MACD, un indicatore che permette di studiare la direzione e la forza di un trend. Se ci accorgessimo che il trend di fondo è rialzista, ad esempio, potremmo voler intercettare solo i segnali che i punti di pivot generano a rialzo. In questo scenario ipotetico, compreremmo un asset quando il suo prezzo di apertura supera il punto di pivot ma eviteremmo di venderlo allo scoperto nel caso in cui l’apertura avvenisse al di sotto.

Un altro strumento con uno scopo molto simile è l’oscillatore RSI, che tra l’altro è molto semplice da interpretare grazie al suo costante oscillare tra un valore massimo e minimo. Costruendo un trading system a tre indicatori, si potrebbe immaginare un setup di questo genere:

  • Il MACD indica la presenza e la direzione di un trend;
  • L’oscillatore RSI aiuta a studiare la forza residua del trend in corso;
  • Utilizzando i punti di pivot come supporti e resistenze,  si entra solo nei trade coerenti con la direzione e la forza del trend sottostante.

Questo tipo di ragionamento sugli accostamenti tra indicatori è molto importante per ridurre i falsi segnali e costruire strategie più solide.

Conclusioni

I punti di pivot sono un indicatore efficiente: basta applicarlo sul grafico per trovare dei punti di supporto e resistenza con cui orientarsi. Dall’altra parte, il punto di pivot ha dimostrato una scarsa correlazione con l’effettiva direzione del mercato durante una giornata di Borsa. La probabilità che il prezzo di uno strumento continui a salire dopo un’apertura positiva, o continui a scendere dopo un’apertura negativa, non è significativamente più alta rispetto all’ipotesi contraria.

Per questo motivo, il punto di pivot e i livelli chiave identificati dall’indicatore dovrebbero essere utilizzati più spesso come take profit stop loss che come punti di riferimento per l’entrata in un trade.

Come sempre, è importante ricordare che allenarsi nell’utilizzo degli indicatori di analisi tecnica è il modo migliore per comprendere la loro natura e il ruolo che possono avere all’interno delle nostre strategie. Con il conto demo di eToro (clicca qui per aprirlo gratis), ad esempio, è possibile ricevere 100.000$ virtuali da investire senza rischi su grafici reali.

Il conto demo è un’ottima opportunità per chi vuole perfezionare la sua capacità di lettura dei grafici. Permette di perfezionare i trading system senza dover investire capitale reale in strategie di cui non si è ancora sicuri; per iniziare a esercitarsi con i punti di pivot, è senza dubbio un ottimo punto di partenza.

FAQ

Cosa sono i punti di pivot nel trading online?

Nel trading online, i punti di pivot sono dei livelli chiave ottenuti studiando i movimenti del prezzo nella sessione di Borsa precedente. Vengono spesso utilizzati come take profit e stop loss, ma anche come strumenti per studiare le entrate nel mercato.

Come si trova il punto di pivot su un grafico?

Sommando il prezzo massimo, minimo e di chiusura della precedente giornata di Borsa e poi dividendo il totale per 3.

Quale indicatore traccia supporti e resistenze in automatico?

Sia l’indicatore zig zag che i punti di pivot sono strumenti di analisi tecnica in grado di identificare in automatico dei livelli chiave. Anche le bande di Bollinger vengono usate spesso a questo scopo.

Il punto di pivot nel trading online funziona?

Le ricerche su ampi database hanno dimostrato che il punto di pivot è un indicatore scarsamente affidabile, soprattutto quando utilizzato da solo. Come strumento per tracciare supporti e resistenze funziona meglio che come indicatore per l’entrata in un trade.

Riferimenti

  1. O. Johnsson, F. Frykmer, Pivot Point Trading in the Foreign Exchange Market – A Test for Market Efficiency, 2019
  2. A. Loginov, G. Wilson and M. Heywood, “Better trade exits for foreign exchange currency trading using FXGP,” 2015 IEEE Congress on Evolutionary Computation (CEC), 2015, pp. 2510-2517, doi: 10.1109/CEC.2015.7257197.
  3. X. Tian, C. Quan, J. Zhang and H. Cai, “Optimization of Intraday Trading Strategy Based on ACD Rules and Pivot Point System in Chinese Market,” Journal of Intelligent Learning Systems and Applications, Vol. 4 No. 4, 2012, pp. 279-284. doi: 10.4236/jilsa.2012.44029.
Clicca per votare questo articolo!
[Total: 0 Average: 0]
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.