Obbligazioni: cosa sono, come funzionano e principali tipologie
Le obbligazioni o bond sono tra i principali strumenti finanziari che un investitore dovrebbe conoscere. Sono tradizionalmente considerate un’alternativa più sicura alle azioni, e le due asset class insieme compongono la maggior parte dei portafoglio dei privati risparmiatori.
Nella guida di oggi ci interessa approfondire tutto quello che riguarda il mondo del mercato obbligazionario. Vedremo insieme cosa sono e come funzionano le obbligazioni, quali sono i principali tipi di bond privati e governativi, e le piattaforme come eToro (qui per il sito ufficiale) che ti permettono di gestire al meglio i tuoi investimenti.
Cosa sono le obbligazioni
Le obbligazioni sono titoli di debito al portatore: significa che chi emette l’obbligazione ha un debito nei confronti del suo proprietario. Il proprietario, oltre ad avere diritto a riscuotere il suo credito, ha anche diritto nella grande maggioranza dei casi a vendere la sua obbligazione a qualcun altro.
Chi emette le obbligazioni -normalmente una società o un ente pubblico- lo fa per finanziare le proprie attività. Questo può essere ad esempio il caso di un’azienda che deve costruire un nuovo stabilimento, necessita di flussi di cassa e dunque emette delle obbligazioni.
Chi compra i bond, invece, lo fa per investimento. Quando compra l’obbligazione la paga al suo valore corrente, pagando subito. Ogni obbligazione ha una scadenza, e quando la scadenza arriva l’emittente paga al portatore del titolo il valore di rimborso. Se il valore di rimborso è più alto del prezzo corrente, ad esempio si paga l’obbligazione 97€ per ottenere 100€ alla scadenza, questo scarto genera un profitto per il portatore.
Investendo in obbligazioni si può guadagnare in tre modi:
- Vendendo il titolo a un prezzo più alto di quello che lo si è pagato
- Mantenendo l’obbligazione in portafoglio fino alla scadenza per ricevere il valore di rimborso
- Ricevendo le cedole, cioè dei pagamenti periodici di interessi
La grande differenza tra azioni e obbligazioni è che comprando un’azione tu diventi in piccola parte proprietario di una società. Partecipi agli utili e alla crescita dell’azienda, assumendoti tutti i rischi che ciò comporta. Comprando un’obbligazione, invece, diventi creditore della società. Sai già in partenza quanto guadagnerai e, a meno che la società non dichiari bancarotta, riceverai il compenso stabilito.
Com’è fatta un’obbligazione
Le obbligazioni sono degli strumenti finanziari piuttosto standard. Anche se ne esistono decine di migliaia nel mondo, tutte hanno dei tratti in comune. Quando valuti un investimento su questo tipo di strumenti dovresti sempre controllare questi elementi:
- Scadenza – Quando verrà pagato il valore di rimborso dell’obbligazione;
- Tasso di interesse – Quanto guadagnerai ogni anno dal fatto di aver mantenuto in portafoglio l’obbligazione. Si tratta del guadagno lordo, quindi dovresti togliere la tassazione e il tasso annuo di inflazione per ottenere il profitto netto;
- Cedole – Le obbligazioni possono pagare tutti gli interessi alla scadenza, insieme al valore di rimborso, oppure possono staccare delle cedole di interessi periodici;
- Rating – Il rating esprime la solvibilità dell’emittente, cioè ti dice quanto è probabile che l’emittente ti paghi ciò che ha promesso senza dichiarare prima bancarotta. Dopo esamineremo in dettaglio questo aspetto;
- Valore di emissione – Il prezzo che il primo acquirente deve pagare per acquistare l’obbligazione dall’emittente;
- Valore di rimborso – La cifra che viene pagata al portatore quando l’obbligazione scade;
- Scarto di emissione – La differenza tra il prezzo di emissione e il valore di rimborso.
Questi sono i tratti in comune a tutti i bond. Ma le obbligazioni, al loro interno, sono un mondo molto ampio. Per questo ci interessa approfondire le loro caratteristiche e spiegare le principali tipologie di obbligazioni che puoi trovare sul mercato.
Con cedola o zero-coupon
Non tutte le obbligazioni staccano cedole. Alcune ti permettono di guadagnare semplicemente dal valore di rimborso, cioè dal fatto che alla scadenza dell’obbligazione incassi una cifra maggiore di quella che hai pagato per acquistarla inizialmente. Questi titoli sono detti zero-coupon.
Il caso più famoso sono i CTZ, cioè i Crediti del Tesoro Zero-coupon. Insieme ai BOT e ai BTP, sono una delle tre forme di obbligazioni emesse dal governo italiano per finanziare la spesa pubblica. Anche i BOT sono un tipo di obbligazione zero-coupon, perché non staccano cedole e il profitto può arrivare solo dallo scarto di emissione.
I BTP sono l’unica forma di obbligazione governativa italiana che stacca cedole e sono anche il tipo di bond con la scadenza più lunga. Questa è un po’una regola generale del mondo delle obbligazioni: quelle con una durata breve tendono a essere zero-coupon, mentre quelle con una durata più lunga normalmente prevedono delle cedole.
Subordinate
Le obbligazioni, come abbiamo spiegato, sono titoli di debito. Significa che il portatore riscuoterà sempre il suo credito, a meno che l’emittente non dichiari bancarotta. Anche in caso di bancarotta, comunque, sono tra i primi ad avere diritto al rimborso attraverso la liquidazione dei beni aziendali o governativi. Questo significa che le obbligazioni sono normalmente meno rischiose e dunque anche meno redditizie delle azioni.
Le obbligazioni subordinate sono obbligazioni con una componente di rischio maggiore e un rendimento altrettanto più alto. Gli obbligazionisti subordinati, in caso di bancarotta, vengono rimborsati dopo gli obbligazionisti ordinari dai liquidatori. Questo è l’elemento che determina il maggiore rischio di questo tipo di strumenti.
Ti consigliamo il video riportati qui per capire meglio le tipologie di obbligazioni subordinate emesse dalle banche, i loro pro e i loro contro.
Obbligazioni garantite
Le obbligazioni garantite sono le meno rischiose in assoluto. L’emittente, di solito una banca, offre come garanzia delle attività molto sicure. Nel caso di una banca, ad esempio, normalmente le obbligazioni garantite hanno come collaterale i fondi che i clienti depositano nei loro conti correnti. Se la banca dovesse diventare insolvente, gli obbligazionisti avranno comunque diritto a rivalersi sui conti correnti dei clienti della banca.
Obbligazioni cum warrant
Le obbligazioni cum warrant danno diritto al portatore di acquistare un numero prefissato di azioni a un prezzo ben preciso. Il “warrant” è uno strumento finanziario che offre proprio questo tipo di possibilità al suo portatore. Se il prezzo delle azioni in Borsa sale, il valore del warrant aumenta perché esercitando questo diritto si potrebbero poi rivendere le azioni al prezzo di mercato.
Spesso è anche concessa la possibilità di staccare il warrant e di venderlo come uno strumento finanziario separato. Esiste anche un mercato apposito per i warrant dove questi strumenti sono quotati, rendendo più semplice trovare un compratore per lo strumento.
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Rating e rendimento
Tutte le obbligazioni hanno un rating. Il rating normalmente viene espresso con tre lettere: AAA è il rating più alto, assegnato agli emittenti più sicuri e solvibili, mentre C o D (a seconda di quale sistema viene impiegato) è il rating più basso assegnato agli emittenti in default.
Ci sono due principali sistemi di rating, quello di Moody’s e quello di Standard & Poor’s. In ogni caso, a seconda del rating le obbligazioni si dividono in due grandi categorie:
- Investment grade – Sono quelle generalmente considerate sicure, con rendimenti moderati, che molto probabilmente verranno rimborsate;
- Non-investment grade o “junk bonds” – Possono avere un rendimento molto alto, ma dall’altra parte prevedono anche un rischio molto alto di non venire rimborsate.
La cosa importante da capire è che il rating e il rendimento sono sempre correlati. Maggiore è il rischio di insolvenza di un emittente, maggiore è il premio per il rischio che pagherà sulle sue obbligazioni.
Come investire in obbligazioni?
Le obbligazioni sono attraenti per tutti quegli investitori che, essendo molto avversi al rischio, cercano strumenti sicuri accettando rendimenti bassi. Nel breve termine questa è una strategia utile, soprattutto quando si investono dei soldi che potrebbero essere utili nel futuro prossimo.
Una persona di 62 anni che sta costruendo il suo patrimonio per la pensione dovrebbe considerare la possibilità di investire quasi esclusivamente sui bond. Questo le permetterà di scongiurare il rischio che una recessione sui mercati azionari possa influenzare il suo patrimonio in modo importante proprio pochi anni prima di andare in pensione.
Nel lungo termine, invece, i mercati azionari rendono nettamente di più delle obbligazioni. Le azioni dovrebbero rappresentare la parte principale del patrimonio di chi investe sul lungo termine, specie se l’orizzonte di tempo è superiore ai 10 anni. In questo caso, anche se dovesse avvenire una recessione oggi, i mercati avrebbero ampiamente il tempo di recuperare.
Per essere estremamente pratici, consideriamo il portafoglio “ideale” di una persona che inizia a investire nei suoi 20 anni con l’obiettivo di coltivare il patrimonio fino alla pensione. L’evoluzione della componente obbligazionaria potrebbe essere questa:
- 0% per i primi 10 anni
- 20% dai 30 ai 40 anni
- 30% dai 40 ai 50 anni
- 50% dai 50 ai 60 anni
- 75% dai 60 anni in poi
Chiaramente questo è solo un esempio: l’effettivo peso delle obbligazioni sul tuo portafoglio dovrebbe dipendere dai tuoi obiettivi e dalla tua predisposizione al rischio.
Se ti interessa l’argomento e vuoi imparare a costruire un portafoglio d’investimento bilanciato, dovresti considerare di seguire il corso online gratuito di Trade.com (lo trovi qui). All’interno trovi molte lezioni sulla gestione del rischio, sugli strumenti finanziari da conoscere e su come allineare i tuoi titoli ai tuoi obiettivi.
ETF Obbligazionari
Gli ETF obbligazionari sono il modo migliore per un investitore privato per investire in obbligazioni in modo diversificato. Molti italiani sono ancora legati all’idea di comprare i BTP o i Buoni Fruttiferi Postali, ma questo significa mettere tutte le uova in un singolo paniere di nome “Italia”.
Per costruire un portafoglio realmente sicuro e propenso alla crescita, la scelta ideale è diversificare il rischio. Gli ETF ti permettono di farlo in un modo semplice e soprattutto con costi estremamente bassi.
Gli ETF sono fondi a gestione passiva, cioè fondi che non fanno trading con i soldi dei clienti ma si limitano a comprare tutti i titoli che fanno parte di un indice. Gli indici degli ETF obbligazionari sono tanti: possono essere “bond europei governativi AAA” oppure “bond di aziende americane investment grade” e così via.
Il grande vantaggio degli ETF è che ti permettono di acquistare quote a prezzi minimi, investendo indirettamente su tutti gli strumenti che il fondo ha in portafoglio. Inoltre sono strumenti quotati in Borsa, per cui sia comprare che vendere le quote di questi fondi è molto facile.
Casi celebri di obbligazioni e scandali
Nel corso degli anni ci sono stati tanti casi celebri di obbligazioni governative o di grandi società private che non sono state rimborsate per via del default dell’emittente. Il caso attualmente più celebre è quello delle obbligazioni del Venezuela, un paese che sta attraversando una catastrofe economica i cui bond valgono di fatto carta straccia. Il rendimento nominale è molto alto: 7,8% annuo nel momento in cui scriviamo, ma in passato è arrivato a superare il 46%.
Il problema è che quasi sicuramente questi bond non verranno rimborsati, visto il numero di default dichiarati dal governo venezuelano in questi anni. Senza considerare che sono obbligazioni denominate in valuta locale, soggetta a un tasso di inflazione estremamente alto e praticamente impossibili da riconvertire in euro. Nessuna banca italiana accetta i bolivar venezuelani.
Per quanto riguarda le aziende private, forse il caso più tristemente celebre è quello delle obbligazioni Monte dei Paschi di Siena. Molte di queste furono vendute agli investitori come obbligazioni ordinarie, quando in realtà si trattava di bond subordinati. Quando la banca cadde sotto il peso della sua cattiva gestione e delle frodi finanziarie, in molti si trovarono senza rimborso delle loro obbligazioni da un momento all’altro.
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❓ Cosa sono? | Titoli di debito al portatore |
💸 Rischio | Basso |
💵 Rendimento | Basso |
👛 Miglior modo per investire | ETF obbligazionari |
🏛️ Tassazione | 26% su cedole e plusvalenze |
FAQ
Le obbligazioni sono titoli di debito al portatore. Chi acquista l’obbligazione presta denaro a chi la emette in cambio di un interesse, che può essere pagato sotto forma di cedole o insieme al valore di rimborso finale. Chi acquista l’obbligazione, di solito, ha anche la possibilità di venderla.
Si tratta di obbligazioni che vengono garantite sulle attività più solide dell’emittente. Di solito le banche emettono queste obbligazioni che vengono garantite sui depositi dei correntisti.
Sono obbligazioni che hanno diritto al rimborso solo dopo che sono stati rimborsati gli obbligazionisti ordinari, in caso di insolvenza dell’emittente.
Ogni cedola delle obbligazioni è tassata al 26%. Inoltre viene anche tassata al 26% la plusvalenza (qualora ci fosse) tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita dell’obbligazione.