Truffe Trading Online: quali sono e come difendersi
Malgrado il trading online sia un’attività totalmente legittima, le truffe connesse a questa maniera di investire rimangono ancora un problema. Le normative, tanto quelle italiane quanto quelle europee, regolamentano il settore in modo molto chiaro; come sempre, però, qualcuno prova a muoversi al di fuori delle maglie della legge. È molto importante sapere come evitare le trappole che si possono presentare quando si investe online, ed è proprio ciò che imparerai in questa guida.
Attraverso la spiegazione delle normative, ma anche attraverso esempi pratici e spiegazione delle truffe più comuni, vedremo esattamente come capire se un servizio legato al trading online sia affidabile. Possiamo comunque anticipare che non è difficile, ormai, riconoscere le piattaforme sicure come eToro dalle truffe.
Il trading è una truffa?
Il trading online non è una truffa in quanto tale: si tratta di un’operatività molto comune tra gli investitori, ampiamente regolamentata e ormai ha praticamente sostituito gli intermediari offline. Al giorno d’oggi è estremamente raro che una persona si rechi in filiale presso la sua banca, oppure alzi la cornetta del telefono per comprare un pacchetto di strumenti finanziari.
La grande maggioranza delle transazioni avvengono in modo telematico, per l’appunto tramite le piattaforme di trading online. Vale per i professionisti quanto per i trader al dettaglio, per cui il trading in sé è un’attività totalmente trasparente. Le truffe esistono in qualunque settore: mercato immobiliare, ristorazione, gioielli, ovunque ci siano grandi flussi di denaro ci sono anche dei malintenzionati.
La cosa importante è non buttare via il bambino con l’acqua sporca. Rinunciare completamente alle opportunità offerte dal trading, soltanto perché all’interno del mercato ci sono alcune società da cui stare lontani. Oggi, per altro, è anche diventato molto più facile riconoscere ed evitare le truffe. Nel corso del tempo la regolamentazione si è fatta sempre più stringente e precisa; le autorità di vigilanza sono anche più attive che mai nel monitorare ciò che accade sulle piattaforme dei broker, per cui è più semplice stare alla larga dai problemi oggi rispetto al passato.
Il trading online è legale?
In Italia, il trading online è legale al 100%: è stato riconosciuto per la prima volta negli anni ’90 ai sensi del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58. I primi operatori erano comunque già attivi da alcuni anni. Nel 1995, con un ordine sulle azioni Pirelli, fu Directa SIM la prima società a trasmettere elettronicamente l’ordine ricevuto online da un cliente a Borsa Italiana. Da quel giorno il mercato è maturato, continuando a crescere nel tempo, fino a diventare il modo più comune per investire in Borsa.
Come tutti gli investimenti online, esistono leggi precise in materia. Le regolamentazioni possono arrivare direttamente dal governo, oppure essere introdotte da Autorità locali come CySEC che è la massima autorità di vigilanza per la Borsa a livello europeo
Anche se le autorità italiane rimangono incaricate di monitorare le attività sul territorio nazionale, ormai il coordinamento è molto forte a livello europeo. In particolare, nell’Area Euro è la commissione ESMA a prendere provvedimenti sulle attività considerate legali presso gli stati membri. Questo ha facilitato molto le operazioni per gli investitori, e infatti molti dei broker più convenienti con cui fare trading hanno sede in nazioni europee diverse dall’Italia.
Un esempio è XTB, broker di origine polacca che poi ha visto la sua storia svilupparsi a Cipro. Si tratta di un servizio regolamentato, oltre che quotato sulla Borsa di Varsavia. Con XTB è possibile investire in azioni e ETF senza commissioni, qualcosa che fino a pochi anni fa era del tutto inaudito a livello italiano.
Clicca qui per la demo gratuita di XTBPer contro, i broker bancari italiani spesso chiedono commissioni fisse di 12-15€ su ogni eseguito. Significa che si pagano questi costi per ogni operazione di acquisto e di nuovo poi per vendere gli strumenti finanziari, insieme ai vari costi di gestione e spesso agli abbonamenti per i prezzi in tempo reale e per l’accesso alla piattaforma. La regolamentazione del trading a livello europeo è stata una benedizione per gli investitori italiani, considerando queste asimmetrie nei costi.
Truffe trading: quali sono e come riconoscerle
Ogni truffatore può agire in un modo diverso, ma ci sono alcuni schemi comuni che si ripetono dagli albori del trading online. Conoscere queste pratiche scorrette ti aiuterà a proteggerti. Bisogna ammettere che le truffe si fanno leggermente più sofisticate di anno in anno, ma un occhio allenato è in grado di riconoscerle in pochi istanti.
Per acquisire la giusta consapevolezza, il primo passo è sicuramente quello di sapere come agiscono i truffatori. Di seguito riportiamo le 5 truffe più comuni, che rappresentano la grande maggioranza del totale. Quando ti trovi di fronte a una di queste situazioni, non serve nemmeno andare a verificare le recensioni o la documentazione: puoi direttamente risparmiare tempo e dare per assodato che si tratti di una truffa.
1. Broker non autorizzato
La truffa di gran lunga più comune riguarda i broker online che conducono la loro attività senza i dovuti permessi e senza l’autorizzazione di CySEC. Nella grande maggioranza dei casi queste piattaforme hanno il solo interesse di far perdere denaro agli utenti e di metterlo direttamente nelle proprie tasche. Lo possono fare in diversi modi: offrendo una leva finanziaria smodata, truccando i prezzi -soprattutto sui CFD-, bloccando i prelievi senza preavviso o letteralmente scomparendo da un giorno all’altro.
Il vero problema di queste piattaforme è che, una volta scoperte e bloccate dalle autorità, rinascono il giorno dopo sotto un altro nome. Non essendoci nessun contatto personale tra truffatori e malcapitati, i primi possono comodamente vivere in nazioni esotiche dove le leggi in materia finanziaria sono molto più permissive.
I broker seri come Capex.com -clicca per il sito- operano con licenza europea e autorizzazione di CySEC. Se un broker non è autorizzato, deve esserci un motivo. CYSEC approva l’autorizzazione di tutte le piattaforme che rispecchiano le normative europee e italiane, dunque la mancanza di questa approvazione è subito sinonimo di truffa.
2. Telefonate di marketing fuorvianti
Praticamente chiunque abbia avuto a che fare con il mondo del trading online ha ricevuto, almeno una volta, una telefonata a scopo promozionale. Bisogna fare molta attenzione a dare corda a questo tipo di conversazioni, perché c’è la quasi totale certezza che la società in questione sia ben poco seria.
Tanto per cominciare, ogni telefonata di marketing non autorizzata rappresenta un’esplicita violazione della legge. Se una società si mette in contatto con noi per proporci degli investimenti, e per farlo infrange la legge, questo è già un chiaro segnale del tipo di società con cui si ha a che fare. Anche nel caso in cui la telefonata fosse autorizzata, però, bisogna evitare di cadere nei tipici tranelli dei truffatori.
Se ti vengono proposti investimenti con rendite assicurate, profitti certi e soldi facili, diffida immediatamente da chi ti sta parlando. Non esistono pasti gratis a Wall Street. Nessun consulente “magico” può prometterti ritorni colossali, come d’altronde non li promettono -da Ray Dalio a Warren Buffett– nemmeno i più grandi investitori al mondo. Nessuno ha la sfera di cristallo.
La nostra esperienza ci insegna che le società serie come eToro o XTB non si promuovono con le telefonate di marketing, nemmeno quando sono autorizzate. Si tratta di una pratica molto aggressiva, che solitamente fa leva su un copione pensato per manipolare chi conosce poco sul mondo degli investimenti.
3. Robot “magici” di trading automatico
Il trading automatico è sempre stata una delle tematiche più fertili per i truffatori. La proposta, in questo caso, è più o meno sempre la stessa: “Abbiamo un algoritmo di trading in grado di predire i mercati e di fare centinaia di operazioni profittevoli al giorno”. Da qui in avanti la frode si può articolare in diversi modi:
- Il truffatore chiede una certa cifra per poter comprare il robot di trading dalla sua azienda;
- Viene proposto un abbonamento per accedere alle operazioni del robot e copiarle in automatico;
- Si chiede direttamente di dare i soldi all’azienda che procederà poi a investirli sulle operazioni del bot.
In tutti e tre questi casi, l’esito è solamente uno solo: la perdita completa del proprio investimento. Nella migliore delle ipotesi il bot di trading esiste davvero, ma non è in grado di sostenere le mirabolanti promesse dei truffatori; nella peggiore delle ipotesi il bot non esiste, la società prende i soldi e non offre nulla in cambio.
Esistono dei modi seri per automatizzare le proprie operazioni di trading, ma bisogna farlo con attenzione. Per esempio, il copy trading di eToro offre la possibilità di copiare in automatico le operazioni di altri utenti. Prima di copiare qualcuno, però, si possono conoscere in dettaglio tutte le sue performance passate e la composizione del suo portafoglio; il sistema è interamente trasparente e meritocratico, anche dal momento che non si paga per copiare qualcun altro.
Clicca qui per scoprire di più sul copy tradingI sistemi di guadagno passivo a zero sforzo, in una salsa o nell’altra, rimangono la più comune delle truffe connesse al trading. Ancora oggi, facendo leva sull’avidità di alcune persone e sulla poca accortezza delle loro scelte ci sono truffatori che riescono a irretire decine di malcapitati ogni giorno. Ancora una volta, ci teniamo a ricordare che il trading -come qualunque altro settore- non è adatto a chi cerca soldi facili e assicurati.
4. Corsi e “guru” del trading
Uno schema di truffa meno raffinato ma sempre attuale è quello dei “guru” che vendono corsi legati al trading. Questo è un tema spinoso, perché teoricamente ci sono persone che vendono corsi del tutto legittimi legati ai mercati finanziari. In altri casi non si tratta, magari, di una truffa vera e propria: ci sono persone che semplicemente vendono informazioni banali -per quanto corrette- a migliaia di euro.
La linea di demarcazione tra una truffa e un corso legittimo è molto sottile. Fin da subito, però, conviene stare ben alla larga da tutti i corsi che promettono le stesse cose degli “algoritmi magici”: soldi facili, entrate passive, guadagni assicurati e così via. Anche chi promette di insegnare delle strategie, soprattutto i cosiddetti “trading systems”, spesso opera a metà tra la mala fede e la truffa in piena regola. Non esistono strategie “vincenti” in grado di assicurare ritorni alti e sostenibili a lungo termine; il trading è un mondo flessibile in cui le informazioni cambiano continuamente.
Come prima cosa, quando si parla di corsi di trading online, consigliamo vivamente di stare lontano da chiunque venda i suoi corsi a centinaia o migliaia di euro. Non ne vale la pena. Gli investitori che hanno scritto la storia -Ben Graham, Ray Dalio, Peter Lynch, ecc.- hanno raccolto le loro idee in libri che si possono acquistare a una frazione del prezzo di molti corsi. Chi vende percorsi di formazione a prezzi esorbitanti, evidentemente, ha bisogno di questo per sostenersi perché non guadagna abbastanza dal trading.
Piuttosto consigliamo di dare un’occhiata alle risorse create direttamente da broker seri e autorizzati. Spesso le piattaforme di trading realizzano corsi per i loro clienti, in modo da aiutarli ad avvicinarsi alla materia con la dovuta consapevolezza. Uno dei corsi che consigliamo di più è quello realizzato da XTB: partendo dalle basi, a poco a poco esplora tutti i concetti rilevanti per iniziare a investire con cognizione di causa.
Clicca qui per il corso gratis di XTB5. I finti avvocati del trading
Questa è una truffa in cui cadono, purtroppo, persone che sono già state truffate una volta. Ci sono persone che si spacciano per avvocati e che promettono, a chi è stato vittima di una truffa, di poter aiutare con il recupero dei fondi perduti. Solitamente si servono di false testimonianze positive e di una serie di recensioni farlocche pensate per dare un’aria di legittimità al proprio business.
Molto spesso dietro a queste truffe ci sono le stesse persone che hanno già truffato l’utente una prima volta. Si limitano a operare sotto un altro nome e tramite altri scagnozzi, ma il copione è molto simile. Quando una persona che ha perso tanti soldi con una truffa si trova di fronte a una speranza, purtroppo, la mente è spesso troppo offuscata per ragionare lucidamente sulla proposta.
Ciò che succede è molto semplice: l’avvocato non è un vero avvocato e, anche se lo fosse, non si può fare nulla per incastrare persone che operano in forma anonima o tramite prestanome in nazioni completamente isolate dal resto del mondo. Le normative italiane non hanno giurisdizione in nazioni come le Seychelles o le Barbados, due tipiche nazioni dove si collocano le sedi operative dei broker non autorizzati.
Di solito viene richiesto un anticipo per “preparare la causa” con cui si ritiene di poter aiutare la persona in questione a recuperare il denaro perso. Una volta inviato il denaro, il finto avvocato lo tiene per sé e addice scuse -o sparisce completamente- senza ottenere alcun risultato concreto.
Come difendersi dalle truffe e denunciarle
Le casistiche che abbiamo spiegato in dettaglio fino a qui coprono, per la nostra esperienza diretta e pluriennale nel settore, oltre il 90% delle truffe connesse al trading online. Detto questo, la creatività dei malfattori sembra non conoscere limiti; per proteggersi davvero, è importante tenere a mente alcuni principi ben saldi:
- Prima di mettersi nelle mani di un consulente o un broker, è bene verificare che operi con le dovute autorizzazioni;
- Non esistono metodi per ottenere “soldi facili” con il trading online e nessuno può garantire al 100% di avere un ritorno positivo, tantomeno uno stellare;
- Le telefonate a scopo promozionale sono un mezzo di promozione usato soprattutto dalle società poco serie, da cui è bene diffidare;
- Una volta che si cade vittima di una truffa, è altamente improbabile recuperare il proprio denaro.
Quando riconosciamo una truffa, è bene segnalarla affinché altri investitori non ne diventino vittime. Un ottimo punto di inizio è lasciare delle recensioni sulle piattaforme principali (Google, Trustpilot, forum di settore, ecc.) per avvisare gli altri utenti del pericolo.
Migliori broker sicuri e affidabili
Nel caso fossi alla ricerca di un broker serio per le tue operazioni di investimento, la nostra redazione consiglia:
- eToro (clicca per il sito) – Un broker estremamente conosciuto e utilizzato, in Italia quanto nel resto del mondo. Ottimo per la possibilità di investire in azioni e ETF delle Borse americane e non solo, senza commissioni di alcun tipo. Famoso anche per il copy trading, grazie al quale si possono copiare in automatico le mosse di altri investitori.
- XTB (clicca per il sito) – Società estremamente seria e quotata in Borsa, che offre a tutti gli utenti registrati anche uno dei migliori corsi sul trading online. Anche in questo caso è possibile aggiungere al proprio portafoglio azioni ed ETF senza pagare alcuna commissione.
- Capex.com (clicca per il sito) – Un broker che sta rapidamente guadagnando trazione in tutta Europa e si concentra su un tipo di operatività più speculativa. Ottimo per chi desidera sfruttare MetaTrader come piattaforma di trading.
Tutti e tre i nostri broker raccomandati si possono testare senza rischi attraverso il conto demo, che per altro è gratuito e illimitato.
FAQ
L’elemento più importante per riconoscere un broker non affidabile è l’autorizzazione CySEC. Se un servizio non è autorizzato a operare in Italia e in Europa, sarebbe sempre meglio evitare di utilizzarlo per fare trading.
Non tutti i sistemi automatici per fare trading sono una truffa, ma molti lo sono. In generale, è importante diffidare di chi promette che il suo robot di trading sia “miracoloso” e in grado di assicurare ritorni certi agli investitori.
Oltre ai broker truffa è importante usare il buonsenso. Tutto ciò che sembra troppo bello per essere vero -ritorni esorbitanti, soldi facili, guadagni passivi- finisce quasi sempre per essere una truffa.
E’ possibile segnalare le truffe legate al trading direttamente all’autorità di Borsa italiana o lasciare la propria testimonianza su siti di recensioni affidabili come Trustpilot.